#1 Au Pair negli USA con Cultural Care: tutto quello che devi sapere! 

Salve a tutti!

Come molti di voi sapranno, il prossimo anno partirò per gli Stati Uniti per fare un anno all’estero come Au Pair con l’associazione Cultural Care. In occasione di questo “viaggio di lavoro”, ho deciso di aprire una nuova rubrica sul mio sito per parlarvi della mia avventura e per darvi qualche consiglio qualora qualcuno o qualcuna di voi fosse interessato a fare un’esperienza simile.

In questo articolo, in particolare, vi riassumerò, in cinque brevi punti, tutto quello che dovete sapere per approcciarvi al mondo delle Au Pair. Ovviamente ci sarebbe tantissimo da spiegare, ma diciamo che, fare un veloce sunto delle cose che bisogna ASSOLUTAMENTE SAPERE per capire di cosa stiamo parlando, è sicuramente un buon modo per cominciare.

Perciò…

1)COSA VUOL DIRE ESSERE UN AU PAIR?

Au Pair è un termine francese che significa letteralmente “Ragazza alla pari”. La parola viene solitamente tradotta al femminile perché sono per la maggior parte ragazze a intraprendere questa esperienza. Ciò non toglie e, soprattutto, nulla vieta ai ragazzi che lo desiderano di diventare anche loro degli Au Pair.

Le vostre mansioni, come ragazzi e ragazze alla pari, riguarderanno il prendervi cura dei figli delle famiglie ospitanti, portandoli a scuola, preparandogli i pasti, aiutandoli a fare i compiti, accompagnandoli alle loro attività extra-scolastiche e, ovviamente, giocando con loro. In cambio delle vostre ore di lavoro riceverete vitto, alloggio e una paghetta settimanale di 195.75 dollari.

Per il tempo che starete in America, solitamente di un anno, ma che potrete estendere di altri 6 mesi, 9 mesi o addirittura un altro intero anno, verrete trattati come membri della famiglia e sarete integrati nella loro quotidianità, provando sulla vostra pelle cosa significa affrontare la normale vita di un/a teenager americana.

Ovviamente, sarete “invitati” ad adattarvi alla loro cultura e a prendere parte alle loro tradizioni, partecipando a celebrazioni a noi estranee come la Festa del Ringraziamento. Per un anno, vivrete con tradizioni diverse dal vostro paese d’origine, imparando il rispetto per le abitudini altrui e ampliando le vostre vedute.

La principale differenza che c’è tra una Au Pair e una babysitter sta proprio qui. La babysitter, solitamente, passa solo alcune ore della giornata con i bambini di cui si occupa, parlando la sua lingua e tornando a casa dalle sue abitudini una volta terminato l’orario lavorativo. Al contrario, la ragazza alla pari vive 24h/24 con la famiglia ospitante, in un altro paese, parlando un’altra lingua e, come ho già detto, abituandosi ad altre tradizioni.

2)QUALI SONO I REQUISITI PER FARE L’ AU PAIR?

I requisiti per fare l’Au Pair dipendono molto dalla modalità con cui organizzate il vostro viaggio e, soprattutto, da se scegliete o meno di affidarvi ad una associazione. Io, come ho scritto all’inizio, partirò con Cultural Care e perciò vi parlerò di cosa essi richiedono per intraprendere questa esperienza.

I requisiti principali sono:
-un’età compresa tra i 18 e i 26 anni;
-almeno 200h certificate di esperienza con i bambini (di qualsiasi genere: dalla babysitter, alle ripetizioni, all’animatrice);
-il diploma di scuola media superiore;
-la patente di guida;
-una conoscenza minima della lingua inglese (che verrà testata durante un colloquio con l’associazione);

e…

-una buona solute;
-la fedina penale pulita.

Ultimo punto fermo che pone Cultural Care è il divieto per le ragazze e i ragazzi alla pari di FUMARE durante il loro soggiorno all’estero. Non potrete accendere sigarette né fuori casa né, tanto meno, in casa della vostra host family. Pena il rientro in Italia.

P.S. So che quest’ultima regola, ad alcuni, potrà sembrare severa ma è stata imposta per non rischiare di avere problemi con le leggi americane e, soprattutto, per non dare un cattivo esempio ai bambini che passeranno con voi la maggior parte del loro tempo libero, considerandovi un modello da emulare.


3)PERCHÉ FARE L’ AU PAIR?

Avrei mille motivi con cui convincervi a diventare Au Pair, ma il più importante è sicuramente l’esperienza di vita che potrete fare. Vivere un anno all’estero, lontano dai vostri cari, in un paese che non conoscete, con una lingua diversa, sarà un’enorme opportunità di crescita. Maturerete moltissimo in quel periodo perché sarete costretti ad arrangiarvi da soli, trovando soluzioni rapide a tutti i vostri problemi. Insomma, non ci saranno mammina e papino pronti a tirarvi fuori dai guai.

Avrete inoltre la possibilità di viaggiare, vedere posti meravigliosi, conoscere gente nuova, frequentare dei corsi nelle facoltà americane, vivere nuove tradizioni e imparare l’inglese in modo quasi impeccabile.

4)COME DIVENTARE UNA RAGAZZA ALLA PARI?

Ci sono 2 modi per diventare Au Pair: tramite gruppi Facebook o attraverso un’associazione.

GRUPPI FACEBOOK: su Facebook sono presenti dei gruppi che mettono in contatto famiglie che hanno bisogno di una Au Pair con ragazzi e ragazze che hanno voglia di intraprendere questa esperienza. Solitamente in questi gruppi trovate persone provenienti da tutto il mondo perciò, tramite questa modalità, non sarete vincolati nella scelta di un solo paese.

Solitamente il match, in questo caso, avviene seguendo questi step:
1. Una famiglia o una Au Pair pubblicano un annuncio in cui spiegano le loro necessità, il periodo di permanenza, le loro esperienze passate e dove si trovano/dove vorrebbero andare.
2.Le Au Pair o le famiglie interessate rispondono all’annuncio e da qui inizia un periodo di trattativa su orari, paghetta, mansioni, ecc.
3.Una volta stabilito il tutto, la Au Pair acquista il volo di andata per andare a vivere con la sua host family.

Personalmente, mi sento di sconsigliarvi questa modalità perché la ritengo poco sicura. Certo, è molto comoda perché flessibile e perché sarete voi a scegliere per quanto tempo stare fuori ma, allo stesso tempo, non siete tutelati in nulla. Tutto sta alla coscienza della famiglia che vi ospita.

Se questa, da un giorno all’altro, decidesse di non pagarvi e di mandarvi via, vi ritrovereste per strada, da soli, in un paese a voi sconosciuto. E non pensate che vi racconti fandonie solo per impaurirvi, so di ragazze a cui è successo davvero!

-ASSOCIAZIONI: il secondo modo che potete scegliere per diventare una Au Pair è affiliarvi ad una associazione. A differenza della modalità precedente, questa è decisamente più sicura perché, per qualsiasi problema con la famiglia ospitante, avrete sempre qualcuno pronto ad aiutarvi e, qualora ci fosse la necessità, potrete perfino fare il re-match (cambio famiglia).

Io, in particolare, ho scelto per me l’associazione Cultural Care perché offriva dei servizi a mio parere molto interessanti. Per iniziare la vostra application con loro, non dovete fare altro che iscrivervi sul loro sito ad uno degli incontri organizzati in tutta Italia.


5)QUALI SONO I VANTAGGI CHE OFFRE CULTURAL CARE?

L’associazione Cultural Care prevede per le sue/per i suoi ragazze/i alla pari un visto da studente (J-1). Questo sta a significare che, durante la vostra permanenza negli States, dovrete completare almeno 6 cfu presso le università locali. Per farlo, avrete a disposizione 500 dollari che vi saranno forniti dalla vostra host family in più alla paghetta settimanale, al vitto e all’alloggio.

Vi occuperete dei bambini per un massimo di 10h al giorno e di 45h a settimana. In più, avrete a disposizione almeno 1,5 giorni liberi a settimana, un intero weekend libero al mese e due settimane di ferie pagate.

Tra i maggiori VANTAGGI che offre, troviamo un’assistenza 24h/24 prima e dopo la partenza per gli USA. Durante la compilazione della vostra domanda come Au Pair sarete libere di contattare in ogni momento le ragazze dell’associazione per ricevere consigli o delucidazioni. Inoltre, una volta arrivate in America, oltre alla possibilità di passare i vostri primi 5 giorni alla Training School di NY, avrete sempre a disposizione una councellor pronta a supportarvi in ogni vostra necessità: dalla scelta dei corsi da seguire a come risolvere i problemi con la vostra host family (qualora ci fossero) fino alla richiesta del re-match.

Usufruirete anche della copertura sanitario-assicurativa Erika, fondamentale quando si viaggia negli States e, in caso di problemi familiari, potrete chiedere un trasporto d’emergenza a casa.

Infine, ultimo ma non per importanza, Cultural Care mette a nostra disposizione il ONE MONTH TRAVEL: un mese in cui sarete liberi di visitare l’America in lungo e in largo, sempre coperti dall’assicurazione. Ovviamente, questo viaggio non vi sarà pagato dalla famiglia ospitante, ma se riuscirete a moderare le vostre spese durante l’anno, potrete tranquillamente pagarvelo da soli.

L’articolo è finito. Spero di esservi stata utile.
Per qualsiasi informazione scrivetemi sotto nei commenti o via mail, vi risponderò al più presto.

XOXO

Sono Laura Montagnani, classe 1997, e sono laureata in Marketing e Comunicazione alla Bocconi di Milano. Appassionata di cinema, divoratrice di libri, cittadina del mondo ... alla ricerca del mio posto nel mondo.