Per dieci minuti: ti va di giocare a vivere?

#Titolo: Per dieci minuti
#Autore: Chiara Gamberale
#Pagine: 187
#Casa Editrice: Feltrinelli
#Prezzo: 7,65€

Chiara ha 35 anni, quasi 36 (come lei stessa tiene a sottolineare), e non è in un periodo felice della sua vita: il suo matrimonio è in un punto di non ritorno, la sua rubrica “Pranzi della domenica” è stata chiusa… insomma è proprio il momento migliore per iniziare a giocare.

“E se li molliamo, amore mio?”
“Chi?”
“L’io. Il tu. Se ci aprissimo al noi?”

Se ci si fa caso, ogni volta che si domanda a qualcuno il motivo per cui ha lasciato o è stato lasciato dal proprio compagno, marito o fidanzato, la risposta è: «incompatibilità di carattere». La verità, però, è una sola: non è quasi mai il carattere a creare la frattura in una coppia, soprattutto quando, come nel caso di Chiara e suo marito, si sta insieme da metà della propria vita. Spesso, basta che uno dei due cresca anche solo di mezza consapevolezza più in fretta dell’altro e diventa un disastro ritrovarsi.

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Per dieci minuti di Chiara Gamberale non è che il diario di un mese di una donna che, dopo aver pensato per anni di avere la vita perfetta, alla soglia dei 36 si ritrova a sentire di essere l’unica a non avere più una vita e, pur di recuperarla, è disposta a seguire il bizzarro consiglio della dottoressa T. di giocare.

Per un mese, a partire da subito, per dieci minuti al giorno faccia una cosa che non ha mai fatto. […] giochi, s’impegni e non bari, mi raccomando.

La società moderna non è più abituata a giocare, anzi, è convinta che il gioco appartenga solo al mondo dei bambini; ma quanti di noi, davanti a una difficoltà che sembrava insuperabile, non hanno pensato, anche solo per un nanosecondo, di voler tornare a quando erano bambini, a quando tutto era semplice e bastava un perdonami e un bacino sulla guancia per risolvere anche il più grande disastro che avessero mai combinato?

Forse (ri)cominciare non vuol dire solo rialzarsi a ogni scivolone e andare avanti, forse (ri)cominciare ha un significato più prezioso, forse ogni volta si può ripartire da zero, da quando si è stati bambini, e – proprio come fanno i piccolii – imparare la vita giocando e, tramite il gioco, acquisire nuove consapevolezze e maggiore fiducia in sé stessi.

“Posso imparare […] Dammi dieci minuti e vedrai”

Per dieci minuti mi è stato regalato nel Natale del 2013… Ora, non che io sia mai stata una grande lettrice, ma in quel periodo avevo voglia di iniziare a leggere e così ho chiesto che mi venisse regalato un libro… mai mi sarei aspettata di ritrovarmi in mano uno dei libri più belli che io abbia letto. L’ho concluso in pochissimo tempo e ricordo che non facevo che pensare di essere io la protagonista. Avevo la sensazione che Chiara Gamberale stesse parlando direttamente a me e che, con il suo stile fresco e leggero, potesse davvero insegnarmi qualcosa.

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Ognuno di noi – uomo o donna, adolescente o adulto che sia – può essere Chiara. Quante volte rinunciamo a fare qualcosa che ci piacerebbe fare solo perché gli altri potrebbero pensare che siamo matti? Quante volte crediamo di non essere in grado di fare qualcosa solo perché qualcuno ci ha convinti di non esserlo?

Ebbene sì, si può imparare a fare ciò che non si sa ancora fare e si può essere liberi di fare ciò che si desidera senza curarsi di come si apparirà agli occhi altrui e, soprattutto… crescere non è un lavoro a tempo determinato, anzi: “venendo al mondo riceviamo in dono uno strumento bello: dobbiamo essere alla sua altezza”. Certo, il cambiamento, soprattutto se repentino, fa paura, ma a volte è davvero necessario e, persino, fortificante.

Il diario che la Gamberale ha voluto condividere con i suoi lettori racconta, anche se solo in parte, una vicenda personale; si può, quindi, inserire questo libro in un nuovo genere detto “auto–fiction”: termine che indica un testo il cui protagonista condivide il nome e alcune vicende che vive con l’autore.

Ecco che, nonostante in alcuni passaggi il libro possa apparire persino scontato, non si può non considerarlo un inno alla vita e alla positività. Perciò, se anche il galateo dei regali natalizi ci dice che è sempre preferibile optare per libri di recente uscita, sono convinta che Per dieci minuti sarà sempre un’ottima scelta.

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