#Titolo: Mio fratello rincorre i dinosauri
#Autore: Giacomo Mazzariol
#Genere: saggio
#Casa Editrice: Einaudi
#Prezzo: 16,50€
Buonasera a tutti voi che mi leggete! È con molto piacere che quest’oggi voglio raccontarvi di un libricino sicuramente molto conosciuto, da cui è stato tratto un film che ha riscosso un discreto successo: Mio fratello rincorre i dinosauri, scritto da Giacomo Mazzariol ed edito da Einaudi, è un romanzo che è rimasto in cima alle classifiche di vendita per oltre due anni. Un’autobiografia formativa dove fatti e riflessioni ci permettono di approfondire il tema della disabilità, provando a smontare filtri e pregiudizi dietro ai quali ciascuno di noi cerca a volte di nascondersi.
“Per prima cosa voglio parlarvi del parcheggio, perché è lì che tutto è cominciato. Un parcheggio vuoto come possono essere vuoti certi parcheggi le domeniche pomeriggio. Non ricordo da dove stessimo tornando, forse da casa della nonna, ma ricordo la sensazione, la sonnolenza appagata, lo stomaco pieno. Mamma e papà seduti davanti. Io, Alice e Chiara dietro… il mondo fuori dalla Passat bordeaux, lo si doveva più che altro immaginare: era un sogno, uno di quelli fatti all’alba poco prima di svegliarsi. E a me piaceva tantissimo.”
Giacomo ha cinque anni, ha due sorelle e impazzisce di gioia quando i genitori gli annunciano l’arrivo di un fratellino. La felicità che lo investe viene raccontata con la freschezza e l’ingenuità dell’infanzia a cui si apre davanti il mistero della nascita.
La ricerca del nome e la preparazione degli spazi perché si senta il benvenuto riempiono pagine di un’euforia contagiosa che ci fa sorridere mentre, riga dopo riga, procediamo nel racconto.
Giovanni nasce in un giorno di dicembre, in un inverno freddo e benedetto dalla neve. Viene subito definito un bambino speciale e il tempo e i giorni condivisi ne spiegheranno concretamente a Giacomo il significato.
“Dopo aver strisciato nel sottobosco della coscienza per due anni, una serie di domande erano alla fine arrivate a stringermi d’assedio. Come avrei fatto a convivere con le fragilità di mio fratello? Come avrei fatto a essere felice sapendo che lui non avrebbe mai avuto una ragazza e forse nemmeno degli amici, degli amici come i miei, con cui confidarsi, con cui litigare – come avrei fatto? Sarei stato in grado di gestire la mia vita badando anche ai suoi problemi, aiutandolo a tirarsi su quando avrebbe scoperto chi era veramente? E come avrei fatto a convivere con la paura di vederlo soffrire, di vederlo morire? Le parole di Pisone, come una scintilla, avevano appiccato il fuoco a una serie di pensieri tristissimi, e ora il fuoco dell’incendio mi stava annebbiando la vista.”
Il protagonista conosce la sindrome di Down attraverso la sua esperienza di fratello maggiore al fianco di Giovanni. Il suo bisogno di capire e le successive paure che lo invadono riempiono pagine intense di sincero smarrimento. L’infanzia prima e l’adolescenza poi rappresentano un viaggio di scoperta di questo fratello diverso da tutto e da tutti, il cui mondo sembra librarsi in una dimensione parallela dove le risate e la felicità di correre lo radicano fortemente alla vita.
Mio fratello rincorre i dinosauri è un percorso di conoscenza anche di se stesso, attraverso i propri limiti e le sensazioni conflittuali che spesso lo braccano. Vergogna e paura del giudizio ne tormentano i giorni ed espongono Giacomo a un continuo confronto con il proprio limite interiore. Profondo è il suo bisogno di sentirsi accettato, da quel mondo che ogni giorno lo aspetta fuori dalla porta di casa.
La narrazione della storia è molto fluida, con un linguaggio semplice ma mai scontato. La caratterizzazione dei personaggi è sempre puntuale, soprattutto nei tratti che ne descrivono gli atteggiamenti, che assumono spesso più peso delle parole che vengono pronunciate.
I luoghi sono quelli legati alla quotidianità, in cui i significati personali di ciascuno assumono particolare consistenza e in cui, ogni giorno, ognuno è obbligato a confrontarsi con l’immagine di sé che la società, come uno specchio, gli restituisce.
L’autore ci offre uno sguardo sincero sui contenuti emotivi dei suoi personaggi, nonché la fatica e la necessità impellente di doverli affrontare. La famiglia rappresenta un punto di riferimento determinante, capace di far sentire la costante presenza e la sua guida.
Gli amici adolescenti, a cui Giacomo si sente fortemente legato, mostrano una maturità e un senso di umanità che li riscatta dai molti esempi, poco rassicuranti, diffusi nella nostra epoca storica.
“Chi è che aveva sceneggiato la relazione tra me e Giovanni? e tra me, lui e il mondo, chi? Nessuno. Eravamo noi gli scrittori. Mia poi era la responsabilità di decidere come sarebbe finita la nostra storia. Nessuno instillava la paura del giudiziose nel mio cuore, ero io a nutrirla.”
Al centro di tutto poi c’è Giovanni, che ci ricorda che la vita è un miracolo che scorre, dato in dotazione a tutti. Il diritto di essere felice appartiene a ciascuno, di credere ai propri sogni e di poterli inseguire, fossero pure piccoli dinosauri di peluche.
Egli ci chiama e ci coinvolge nella sua danza, gioiosa e spensierata sotto il caldo sole dell’estate. La sua vita è nel presente, e riesce a coglierne tutta l’intensità e la grande ironia.
Lui che non ha pregiudizi né la percezione della diversità, ci introduce nel suo universo in cui ognuno è accettato per quel che è e in cui le parole “tolleranza del diverso” non hanno ragione di esistere… perché nella realtà di Giovanni le persone sono tutte uguali e il limite esiste solo negli occhi di chi guarda.
Mio fratello rincorre i dinosauri è un’opera molto piacevole, che aiuta a sviscerare le emozioni e a scendere al di sotto della superficie. Ci sottolinea l’importanza delle parole e del coraggio di chiamare le cose con il proprio nome, senza nascondersi dietro ipocrite semplificazioni. Questa rivendicazione di sincerità è un valore aggiunto, per il quale vale la pena sicuramente aprirne le pagine e immergersi nella sua lettura.
Sperando di aver fatto cosa gradita e in attesa di un vostro parere, vi auguro come sempre buona lettura e vi do appuntamento alla prossima recensione!
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