#Titolo: 22.11.63
#Autore: Stephen King
#Genere: fantascienza
#Casa Editrice: Pickwick
#Prezzo: 12,25€
Carissimi lettori, in questo periodo così faticoso mando un forte abbraccio virtuale a tutti con la speranza di lasciarci il covid-19 definitivamente alle spalle il prima possibile. Quello che posso fare è, in realtà, piccolissima cosa, ma con piacere cerco comunque di accompagnarvi tra le pagine di romanzi e storie che, almeno con il pensiero, vi portino lontano, in luoghi capaci di alleggerirvi dalle difficoltà del presente.
È con questo intento che vi presento il libro “22.11.63” di Stephen King. Quanti di voi, almeno una volta nella vita, non hanno avuto il desiderio di viaggiare nel tempo? Chi non ha mai immaginato di tornare a fatti e a vissuti trascorsi per poterli cambiare, rinnovare e migliorare?
Stephen King è uno dei più conosciuti autori moderni – dalle sue opere più note sono state tratte pellicole cinematografiche e televisive che hanno riscosso una buona, spesso ottima, risposta di pubblico. Ha scritto sia romanzi horror sia intensi racconti per ragazzi, dimostrando di sapersi sperimentare in più generi narrativi senza mai deludere i suoi tanti estimatori.
“Per un momento tutto mi fu chiaro, e nei momenti in cui accade, vedi quant’è sottile il mondo. Non lo sappiamo tutti, in cuor nostro? È un meccanismo perfetto e bilanciato di voci ed echi che fanno da rotelle e leve, onirico orologio che rintocca oltre il vetro degli arcani che chiamiamo vita.”
Jake Epping è un competente insegnante di inglese che vive nel Maine. Reduce dalla separazione dalla moglie alcolista, inizia a insegnare anche ai corsi serali per studenti adulti, dove rimane particolarmente colpito da uno di essi.
Unico sopravvissuto a una strage familiare, il bidello Harry Dunning svolge infatti un componimento autobiografico in cui narra l’aggressione che suo padre, nel 1958, mise in atto nei confronti suoi, di sua madre e dei suoi fratelli. Fu proprio a seguito di quell’evento che rimase per sempre zoppo a una gamba.
Insieme a questo evento ce n’è un altro che tocca la tranquilla e un po’ monotona esistenza di Jake: un giorno riceve una telefonata dal suo amico Al Templeto, che gli chiede di raggiungerlo subito nel locale di cui è proprietario. Sarà qui che tutto comincerà a prendere una piega sorprendente… Il mite insegnante d’inglese scoprirà che è possibile, non solo tornare nel passato, ma anche insinuarsi tra le impreviste pieghe del destino per modificarne gli eventi. Questo soltanto, tuttavia, se si è pronti ad assumersene tutte le responsabilità…
Obiettivo del protagonista diventa quindi quello di tornare negli anni ’60, per salvare la famiglia di Harry dalla strage familiare ed evitare l’assassinio di Kennedy nell’attentato del 1963.
“Nemmeno la gente in grado di tornare nel passato sa cosa le riservi il futuro.”
Stephen King dimostra ancora una volta, in questo testo, la sua incredibile abilità di romanziere. Leggere un suo libro significa entrare in una dimensione altra, nella quale tutto può davvero succedere e su cui riesce anche a farci riflettere.
Tutti abbiamo più di un motivo per voler tornare indietro negli anni, per ritoccare le scelte che si sono rivelate sbagliate o per modificare azioni compiute da cui sono scaturiti effetti controproducenti, in modo da risanare falle laddove se ne ritenga eventualmente il caso. L’autore ci ricorda però quanto pesi la responsabilità di un’intromissione così invasiva nel fragile equilibrio che regola i ritmi del tempo. Come lui stesso ci spiega, una piccola variazione sugli eventi passati può creare significative lacerazioni nell’evoluzione del destino di ciascuno di noi.
Stephen King ci offre una perfetta ricostruzione del periodo storico, aprendoci il sipario su un affresco degli anni ’60 colorato e molto realistico: i costumi e le musiche, nonché le costruzioni sociali di allora, ci trascinano con lui in un tempo trascorso che mantiene sempre vivo il suo fascino.
Anche la caratterizzazione dei personaggi è qui molto accurata: la definizione attenta delle fisicità e della sfera emotiva di ogni figura è arricchita da una costante attenzione alla dimensione più intima, con frequente attenzione alle riflessioni personali e agli approfondimenti di tipo etico.
Quanto è lecito infatti desiderare di intervenire sulle scelte fatte in passato? È l’autore qui ad offrirci i suoi ragionamenti in merito, nonché le perplessità del protagonista che ne abita le pagine.
Le atmosfere rimangono sul filo della tensione per tutto il racconto. Personaggi, eventi e riflessioni si muovono nella storia senza mai annoiare, tenendo il lettore aggrappato alla trama fino alla fine. Inevitabile chiudere l’ultima pagina senza avvertire la stretta della nostalgia dei personaggi e della curiosità di sapere quanto il destino ha in riserbo per loro.
“Il passato non vuole essere cambiato…”
Pur avendo letto numerosi romanzi di Stephen King, alcuni dei quali considerati tra le sue migliori opere, mi sento di affermare che “22.11.63” sia uno tra i più intriganti, interessanti che lui abbia scritto. L’originalità della storia, la sua capacità di entrare ed uscire di continuo da dimensioni temporali e psicologiche distanti tra loro, conferiscono a questo libro un alto livello di coinvolgimento e lo spessore di un’opera ricca e corposa, valorizzata da un linguaggio fluido, brillante e decisamente appassionato.
Concludo questo mio breve intervento invitandovi ad immergervi in questo romanzo. Anche qualora il genere o l’autore non rientrasse tra le vostre preferenze, mi sento di assicurare infatti che avrà da riservarvi delle piacevoli sorprese.
Saluto di cuore a tutti e vi do appuntamento alla prossima recensione.
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