#Titolo: Un Angelo per sempre
#Saga: Innamorata di un angelo
#Autore: Federica Bosco
#Casa Editrice: Newton Compton editori
#Prezzo: 9.90€
Con Un angelo per sempre, l’autrice italiana Federica Bosco riporta nelle nostre librerie la bellissima storia della dolce ballerina Mia, trasformando la trilogia di Innamorata di un Angelo in una tetralogia.
Dopo sette anni di messaggi disperati e foto di tatuaggi con la frase Serva me, servabo te, contravvenendo ad ogni mio principio, mi sono detta che forse un finale diverso era possibile. Anzi, doveroso. Allora ho cominciato a pensare intensamente a Mia e a chiedermi cosa stesse facendo.
Ed è così che nasce l’ultimo capitolo di una delle saghe più romantiche di sempre. Ci eravamo lasciati, ben 7 anni fa, con una Mia che, dopo un lungo periodo di lutto a causa della morte del fidanzato Patrick che l’aveva portata a tentare il suicidio pur di non sentire più dolore, aveva finalmente superato il passato, innamorandosi nuovamente di un ragazzo di nome Adam e coronando il suo sogno di diventare una ballerina dell’American Ballet Theatre di New York.
Ballare era il mio sogno da sempre, e lo sarebbe stato per sempre. Non avevo conosciuto altro amore così assoluto da che ero venuta al mondo, eccetto quello per Patrick, ma da quando era morto non mi era rimasto che dedicare tutta la mia vita e il resto del mio cuore alla danza.
Il primo capitolo del romanzo, scritto in prima persona prendendo il punto di vista della protagonista, ci riassume velocemente la trama della saga e ci introduce nuovamente tutti i personaggi, tuffandoci in un mare di ricordi che riaffiorano alla mente in un senso di dolce nostalgia, quasi si scoperchiasse un vaso di Pandora nascondente tutte le gioie e i dolori che i tre libri precedenti ci avevano provocato.
Adesso Mia è una giovane donna sicura di sé, ambiziosa e pronta a dedicare tutta se stessa all’obiettivo di diventare prima ballerina della sua compagnia. Tutto sembra andare a gonfie vele, l’intera scuola riconosce il suo talento e la sua unicità, ma quando il suo rapporto con Adam si incrina e un taxi la investe, il suo mondo crolla in un istante. Viva per miracolo, grazie a un giovane misterioso che sembra la reincarnazione del suo amato Patrick, si ritroverà a lasciare New York alla ricerca di un nuovo obiettivo… perché il suo destino non era ancora stato scritto.
Un angelo per sempre è una bellissima, ma confusa conclusione di una delle mie saghe preferite. La storia si chiude lasciandoci col dubbio su chi sia davvero questo ragazzo che ha salvato la nostra Mia da morte certa. È la reincarnazione di Patrick? Un angelo caduto? Una strana coincidenza? Nessuno lo sa… ma forse è meglio così. Perché ci sono delle cose che non hanno bisogno di spiegazioni, sono belle proprio perché niente e nessuno riesce a dargli un senso. Come l’amore, quello vero, quello tra Mia e Patrick, che è sopravvissuto a tutto, perfino alla morte. Per questo motivo, penso che Un angelo per sempre sia il finale più giusto per la saga di Innamorata di un Angelo.
La Bosco aveva in principio scelto di terminare la storia di Mia con un nuovo amore, Adam, contravvenendo in parte alla legge universale dell’Amor vincit amnia, il vero amore vince su tutto. Nell’ormai penultimo capitolo, l’autrice aveva scelto di trasmettere il messaggio che, non importa quanto si abbia sofferto, il passato è passato, la vita prosegue e bisogna continuare a vivere.
La protagonista era andata avanti, accettando di non poter più vivere il suo grande amore, e dedicando se stessa a un affetto terreno, quello di qualcuno che le era stato vicino nel momento del bisogno.
Con questo nuovo romanzo, si ristabilizza l’equilibrio, regalando ai lettori il messaggio che nella vita si debba essere ambiziosi e sognare in grande. Non dobbiamo mai accontentarci, soprattutto in amore perché, quello vero, forte, passionale ed eterno, merita di essere vissuto. Quindi, con Un angelo per sempre, l’autrice va a chiudere un cerchio, dimostrando che, quando due anime sono destinate a stare insieme, il fato trova sempre il modo di ricongiungerle.
Oltre a questo tema, come in tutti i suoi romanzi, Federica Bosco sceglie di affrontare tematiche importanti con una leggerezza che le rende digeribili anche agli occhi dei più giovani. In particolare, qui torna ad affrontare il tema della morte di una persona cara, contrapposta però alla nascita di una nuova vita. In ogni suo libro, troviamo sempre un perfetto bilanciamento emotivo, un tentativo di dimostrare che non è tutto bianco o nero, ma che il mondo è fatto di mille sfumature. Non importa quanto le cose sembrino andare male, bisogna essere positivi e attendere attivamente l’arrivo dell’arcobaleno dopo la tempesta.
In questo romanzo, la Bosco sceglie anche di affrontare un tema del tutto nuovo rispetto ai capitoli precedenti della saga: il problema delle dipendenze e di come queste vengano affrontate non solo dalla persona che ne soffre, ma anche da chi le sta intorno. Nonostante questo argomento venga solo abbozzato, mescolandosi con il tema dell’amore malato e abitudinario, la Bosco ci coglie di sorpresa e ci dimostra come le persone che sembrano più forti, in realtà siano spesso le più deboli.
Concludo dicendo che, con questa trama, semplice e solo a tratti imprevedibile, la mia autrice italiana preferita è riuscita a risuscitare in me quel perfetto mix tra divertimento e malinconia, con una scrittura più matura rispetto a quella di 7 anni fa, rispettando così anche la crescita emotiva del personaggio che racconta, ma anche mantenendo la spensieratezza e la delicatezza che da sempre l’hanno contraddistinta.
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