Intervista alle autrici di “Una finestra spalancata sulla rocca”

una finestra spalancata sulla rocca intervista

Oggi ho pensato di condividere con voi qualcosa di diverso, qualcosa che non avevo mai fatto prima d’ora, ma di cui ho finalmente avuto l’opportunità.
Stiamo parlando di un’INTERVISTA alle autrici di un nuovo romanzo.

Oggigiorno scrivere libri è diventato per lo più un affare economico. Si è lasciato spazio a persone che non hanno mai letto neanche una lista della spesa e che si sono messi a scrivere (o addirittura a farsi scrivere da altri) qualche pagina solo per il gusto di un bell’assegno sul loro conto. Dove sono finiti i veri autori? Quelli che scrivono per la sola necessità di esprimere sé stessi? Beh, io forse ne ho trovate due ed è a loro che voglio lasciare la parola oggi.

Scorrendo nel mio blog, nella sezione “Letteratura”, vi sarà capitato diverse volte di imbattervi nel nome di Mary Manasseri. Questa donna, mia cara amica di penna, è stata di grande aiuto nel portare avanti questo blog, regalandoci sempre appassionate recensioni dei romanzi da lei letti.

Sappiate che lei è una delle protagoniste di oggi. Infatti, Mary Manasseri e Lia Ricciardi sono le autrici del romanzo di oggi: “UNA FINESTRA SPALANCATA SULLA ROCCA”.
Ho chiesto loro di rilasciarci una breve intervista riguardo al progetto e sono molto contenta che abbiano accettato.

Perciò, bando alle ciance, lascio la parola a loro.

una finestra spalancata sulla rocca intervista

-Ciao ragazze, è un piacere potervi intervistare su Monlaw.it. Prima di cominciare con il libro “Una finestra spalancata sulla rocca”, raccontateci un po’ qualcosa di voi.

Mary – Io nasco a Varese, da genitori isolani emigrati al Nord per lavoro. Mia madre sarda e mio padre siciliano mi hanno insegnato a non dare niente per scontato, a vivere la vita cercando di coglierne i significati, perché sono i dettagli a fare la differenza e spesso sono celati oltre l’apparenza.

Ho sempre amato leggere, ma scrivere era un sogno nel cassetto che ho rispolverato solo in questi ultimi anni e questo romanzo è stata l’occasione per provare a mettermi in gioco. Se penso alle mie estati da bambina, le ricordo trascorse al paese di mio padre, San Fratello, dove tradizioni e cultura erano tanto nuove rispetto a quelle conosciute nella quotidianità. È stato proprio questo vivere due esperienze così diverse ad aiutarmi ad ampliare lo sguardo e ad appassionarmi ai vissuti e alla storia delle persone, che sempre hanno tanto da raccontare.

Lia – Mi chiamo Rosalia e dal nome si intuiscono facilmente le mie origini. Sono nata in Germania da genitori siciliani che sono emigrati lì in cerca di lavoro. Ho avuto un’infanzia felice, anche se ho sofferto molto il distacco e il cambiamento nel momento in cui i miei hanno voluto far ritorno al sud. Lo stesso distacco l’ho poi vissuto successivamente lasciando la Sicilia per venire a Milano, dove lavoro come agente di polizia locale. Ho una bella famiglia e vivo in una bella casa, leggo, studio, scrivo, porto a passeggio i miei cani e non ho mai tempo ma… la Sicilia mi manca sempre.

-È un piacere conoscervi! Ed ora passiamo al libro: di cosa parla questo romanzo?

Mary – “Una finestra spalancata sulla rocca” è una saga familiare che si sviluppa sul filo di tre generazioni per raccontarne le vicissitudini e, soprattutto, per ripercorrere la storia di San Fratello, paese arroccato sui monti Nebrodi di Sicilia. Si accompagna così il lettore in un viaggio attraverso tradizioni e costumi di un paese che ha ancora oggi tanto da dire. Nello stesso tempo, i personaggi ci illustrano le loro vicende, nella difficile ricerca del senso di sé e delle proprie radici. È un libro dedicato al coraggio delle donne e al valore della storia, che passa attraverso i racconti e la vita delle persone. L’obiettivo è valorizzare la cultura tutt’oggi nascosta nei nostri piccoli centri, che meritano di essere riscoperti e resi noti.

Lia – Il libro parla soprattutto della ricerca di sé stessi, di quanto ci si senta smarriti di fronte a una grande prova; una ricerca che si tramuta poi in lotta per il raggiungimento di un obiettivo, di un significato da imprimere alla propria vita. Tutto questo spesso passa da una rinascita oppure, come nel caso della nostra storia, da una vera e propria scoperta delle proprie origini e delle proprie radici. Ma non solo: si narra di donne, del loro coraggio, di rapporti tra padri e figli, dello scorrere del tempo e di ciò che esso custodisce in sé per consentire a noi viaggiatori di non perdere la bussola… come pure si narra di valori, di insegnamenti, di ricordi e affetti, soprattutto quelli che riguardano chi non è più con noi, che continua ad accompagnarci per mano lungo il nostro cammino.

-Sembra davvero personale come storia. Cosa vi ha ispirato?

Mary – Personalmente, la mia ispirazione nasce dalla voglia di raccontare. L’ascolto è sempre stato la mia più grande passione, credo sia un atteggiamento necessario per poter poi narrare e riuscire a valorizzare. In questo libro in particolare, c’è un grosso lavoro di ricerca in merito alle origini di San Fratello. Tradizioni, antiche pratiche religiose, costumi, ne fanno non solo un romanzo ma un piccolo documento che cerca di accogliere il lettore in un ritaglio di storia. Foto, antiche nenie, testimonianze degli anziani sono state tramandate per arrivare fino a noi. È nostro desiderio renderli memoria fruibile per tutti. Ascoltare dalla voce di chi ha visto, di chi ha sentito, diventa una risorsa che trovo potente e necessaria, per ricordarci che ciascuno di noi è voce e testimonianza e, quindi, portatore di valore e cultura.

Lia – Nel mio caso specifico, credo che ciò che mi abbia ispirato sia il fatto che anch’io, come i due protagonisti principali, non abiti nello stesso posto dove sono nata e che quindi, come loro, io appartenga al sud come al nord. Questo, a un certo punto della vita, causa uno smarrimento interiore che ci porta a riprenderne saldamente in mano le redini, dopo un intenso lavoro di ricerca … ricerca che, per forza di cose, parte dal passato e dalla terra. È un ricominciare dalle origini per proiettarsi nel futuro e io personalmente, che vivo tutti i giorni la nostalgia per il distacco dal mio paese, ho trovato pace e sollievo nello scrivere questo romanzo.

-Dalle vostre parole si percepisce, non solo l’impegno, ma anche la passione che ha dato anima e corpo a questo libro. Si sente la necessità e il cuore, davvero. Come è stato scrivere un libro a 4 mani?

Mary – Per me scrivere a quattro mani è stato un bellissimo viaggio. La definizione della storia, la caratterizzazione dei protagonisti, finanche i gesti che questi compiono, nascono dalla fusione di due persone tanto diverse. È difficile, se non impossibile, riferire chi tra me e Lia abbia più inciso nella costruzione di un determinato personaggio. Scrivere a quattro mani ha in sé l’incontro, con tutto ciò che questo può significare: dare ma anche prendere, per poi creare qualcosa di completamente nuovo e inaspettato.

Lia – È stata un’avventura meravigliosa, ma allo stesso tempo strana, perché occorre a volte autolimitarsi per andare incontro ai gusti dell’altro. Da un lato si segue la propria ispirazione, ma dall’altro occorre tener conto di un ulteriore parere, affinché ne venga fuori un lavoro ben fatto.

-La prossima domanda è qualcosa che mi intriga molto perchè dice tanto di una storia: cosa ha di voi quest’opera?

Mary – È una storia in cui credo ciascuna di noi abbia lasciato segni, sia nella trama, sia nei protagonisti. Io mi ritrovo soprattutto nella necessità che muove questi ultimi, quella di lasciare che le esperienze ci cambino, trovando il coraggio di scegliere altre strade e riconoscendo valore alle nuove emotività che si rivelano nel tempo. Questi temi sono centrali nella trama del libro “Una finestra spalancata sulla rocca”. Se dovessi sceglierne un personaggio che mi tocca particolarmente, penserei sicuramente a Maria: una donna che non conosce male, nonostante l’abbia subito sulla propria pelle. In essa, la forza del cambiamento, la spinge a cercare il proprio destino, permettendo al dolore di renderla più forte.

Lia – Questa storia ha moltissimo di me: la smania della ricerca, la voglia di viaggiare, la propensione all’avventura – quella della vita – ma ha di me anche il ritorno alla semplicità, ai valori della famiglia, alla vita pura e onesta di chi vive nei piccoli centri e, soprattutto, la curiosità e la voglia di incontrare e conoscere. Mary inoltre, mi ha fatto notare che una delle protagoniste mi assomiglia. Riflettendoci… Kathy ha la mia stessa determinazione e la mia stessa perseveranza. Forse sono anch’io coraggiosa come lei…

-Davvero interessante!
Mi piace che siate riuscite a fondere parti di voi per creare qualcosa di nuovo che riesca a raccontarvi entrambe. C’è stato qualche aneddoto particolare legato alla stesura di “Una finestra spalancata sulla rocca” che ci volete raccontare?

Mary – La parte più difficile nella stesura di alcuni punti è stata il raggiungimento di una versione che soddisfacesse entrambe. Ricordo con un sorriso quella relativa a un personaggio, che però non svelerò. Ci siamo rimbalzate il passaggio del testo diverse volte, solo per capire se il personaggio maschile potesse fare o meno l’occhiolino alla persona che stava con lui. Anche un atteggiamento apparentemente ininfluente cambia la natura di un personaggio e bisogna dargli il peso che gli spetta.

Lia – L’aneddoto che mi viene in mente riguarda una incongruenza di trama: la collocazione di una coppia di coniugi come partecipanti a un matrimonio nel 1972… peccato che erano venuti a mancare anni addietro – capita anche questo!

-Ora una domanda un po’ più personale: cosa ha significato per voi questo romanzo?

Mary – Inaspettatamente, scrivere questo libro è stato per me come intraprendere un viaggio interiore. Attraverso le sue pagine e i personaggi che lo popolano, ho dovuto cercare e definire pensieri ed emozioni sperimentati nella mia vita, per darne voce attraverso queste figure comparse dal nulla e a cui tanto mi sento legata. Lo scrivere è un po’ lo specchio attraverso cui per mesi mi sono guardata, per cercarmi e, non sempre, trovarmi.

Lia – Questo romanzo significa per me molte cose e non so se riesco a contenerle tutte in poche righe. Rappresenta la mia rinascita, la riscoperta delle mie possibilità, nuova linfa vitale, gioia ed euforia, ma anche momento di riflessione e occasione per apprezzare ciò che serve veramente per essere felice e di cui molto spesso ci si dimentica. Per me è stato un ritorno a una dimensione più umana, una rivalutazione delle piccole cose di ogni giorno e, soprattutto, il ritorno a un ritmo di vita più lento, quello giusto per me, quello che consente di non perdere nulla per strada durante il viaggio… e a me che vivo a Milano è servito parecchio. Da quando abbiamo iniziato a scrivere, ho capito che devo tornare in Sicilia almeno cinque volte l’anno per stare bene.

-Domanda da gossip di provincia: ci sono altri libri in vista?

Lia – Sicuramente, abbiamo dei progetti già in cantiere, in fase di lavorazione, ma anche l’idea concreta di un nuovo romanzo.

-E per concludere, la domanda più importante: dove è possibile acquistare Una finestra spalancata sulla rocca?

MaryUna finestra spalancata sulla rocca è acquistabile su Amazon in versione CARTACEO e in formato E-BOOK.

Leggi anche: “Cecità”- come Saramago ha anticipato il Covid-19

Sono Laura Montagnani, classe 1997, e sono laureata in Marketing e Comunicazione alla Bocconi di Milano. Appassionata di cinema, divoratrice di libri, cittadina del mondo ... alla ricerca del mio posto nel mondo.